AVEZZANO – Caro pedaggi, il ministro Toninelli lascia i sindaci fuori dalla porta per la seconda volta.
Si è conclusa esattamente come la manifestazione di tre settimane fa la protesta, con la partecipazione di sindacati e categorie professionali, dei sindaci di Lazio e Abruzzo per il caro pedaggi e per una maggiore sicurezza della rete autostradale abruzzese.
Senza andare inutilmente in dettagli, la vicenda è presto detta. Il ministro pentastellato non ha voluto ricevere i sindaci. Perché non avevano appuntamento, perché non era previsto, perché sono troppo bassi o biondi, poco importa; la realtà è che decine di rappresentanti dell’istituzione base della democrazia parlamentare e partecipata, quale quella italiana vorrebbe essere, insieme a centinaia di cittadini, sono rimati fuori, fastidiosi disturbatori del manovratore.
I Sindaci, da parte loro, hanno deciso di riunirsi il prossimo 7 dicembre per organizzare una manifestazione lungo l’autostrada e riportare alto il tono della protesta visto l’atteggiamento del Ministro Toninelli e del governo “Salviniangrillino”.
Così l’assessore regionale Lorenzo Berardinetti sul’accaduto: «Stamane, nella duplice veste di sindaco di Sante Marie e rappresentante della regione Abruzzo, ho partecipato al sit- in a Roma assieme agli amici e colleghi sindaci per chiedere un incontro con il ministro Toninelli. All’ordine del giorno la vicenda del caro pedaggi. Sfortunatamente, però, nonostante la richiesta di civile confronto per far valere le richieste degli abruzzesi, il ministro pentastellato non ci ha ricevuti, adducendo la scusante di essere fuori dal palazzo. Sul posto solo un cordone di sicurezza in tenuta antisommossa. Quanto accaduto è inaccettabile la nostra era una protesta civile e assolutamente mirata a far valere delle giuste ragioni, che sono quelle di tutti i cittadini della regione. La reitereremo e non ci scoraggeremo. Siamo uniti e ben determinati a portare sul tavolo nazionale una situazione – quella del caro pedaggi – che nuoce gravemente all’intero Abruzzo».
Si torna in autostrada, quindi, lì dove, circa un anno fa, tutto è iniziato.